Bonus ristrutturazioni, la guida

Il Bonus ristrutturazioni è un bonus del 50% sulle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia.

Già introdotto nel nostro ordinamento con l’art. 16-bis del Dpr 917/86, che garantiva una detrazione Irpef del 36% per un ammontare massimo di spese detraibili pari a 48.000 euro per unità immobiliare, dal 2012 e fino al 31 dicembre 2024 la detrazione è stata elevata al 50%, con un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro. La detrazione delle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia è ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

I requisiti per richiedere la detrazione

La detrazione del 50% del Bonus ristrutturazioni spetta per:

  • Lavori sulle singole unità immobiliari per attività di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e loro pertinenze;
  • Interventi sulle parti comuni degli edifici residenziali, per i quali ogni condominio può domandare la detrazione, relativi a manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.

Chi può richiedere il Bonus ristrutturazioni 50%

Il Bonus ristrutturazioni 50% può essere richiesto da:

  • proprietario o nudo proprietario
  • titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  • inquilino o comodatario dell’immobile
  • soci di cooperative a proprietà divisa (in qualità di possessori), assegnatari di alloggi e soci di cooperative a proprietà indivisa (in qualità di detentori)
  • imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce
  • soci delle società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari.

Hanno inoltre diritto alla detrazione, a patto che sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:

  • familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e componente dell’unione civile
  • coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge
  • componente dell’unione civile
  • convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.

Come usufruire della detrazione

Per usufruire della detrazione è innanzitutto necessario inviare all’Asl competente per territorio – se prevista e prima di iniziare i lavori – una comunicazione con raccomandata A.R. La comunicazione non è richiesta nei casi in cui le norme sulle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedano l’obbligo di notifica preliminare.

È inoltre necessario pagare le spese detraibili tramite bonifico bancario o postale, da cui è necessario risultino:

  • la causale del versamento
  • il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione
  • il codice fiscale o il numero della partita IVA del beneficiario del pagamento.

Quindi, nella dichiarazione dei redditi andranno indicati i dati catastali identificativi dell’immobile e se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce il titolo e gli altri dati che sono richiesti per il controllo della detrazione.

In fase di fruizione del beneficio fiscale, è altresì necessario conservare, al fine di produrre l’esibizione necessaria in caso di controlli:

  • eventuali abilitazioni amministrative per il tipo di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori)
  • domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti
  • ricevute di pagamento dell’IMU, qualora dovuta
  • delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese, per gli interventi sulle parti condominiali
  • dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile, se gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi
  • comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori  da inviare all’Azienda sanitaria locale,  se necessaria
  • fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute
  • ricevute dei bonifici di pagamento.

Maggiori informazioni possono essere ottenute sul sito agenziaentrate.gov.it.

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